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Ponti in calcestruzzo armato post teso

Scarica l’intero articolo AUTORE: Carlo Beltrami Direttore Tecnico di Lombardi Ingegneria e Consigliere CTE L’evoluzione delle strutture in calcestruzzo armato post-teso per ponti ha subito una significativa trasformazione nel corso degli anni, sia in Italia che all’estero. Dagli anni ’30 fino ad oggi, questa tecnologia ha registrato progressi significativi che hanno reso i ponti post-tesi uno dei principali sistemi internazionali per la costruzione di ponti di grande luce. Negli anni ’50, in particolare, si sono poste le basi che hanno portato a soluzioni sempre più avanzate nella tecnologia del calcestruzzo armato post-teso. Queste soluzioni hanno consentito di superare limiti strutturali e di realizzare ponti con luci sempre più ampie e con prestazioni strutturali migliorate oltre ad un innegabile pregio architettonico. L’introduzione di materiali più avanzati e di tecniche costruttive innovative ha contribuito in modo significativo a questo progresso. Tuttavia, sembra che negli ultimi anni in Italia ci siano degli ostacoli che limitano l’adozione piena e efficace di queste tecnologie, si affronta pertanto nell’articolo molte credenze poste a motivazioni di questa penalizzazione e che in realtà a ben vedere non hanno un fondamento scientifico. Nell’articolo ci sono quindi delle proposte per migliorare le norme tecniche e il controllo esecutivo nella costruzione. Puoi leggere l’intero articolo al seguente LINK

Cemento e calcestruzzo: il contributo alla sostenibilità e alla decarbonizzazione delle costruzioni

Ponte San Giorgio – Genova Realizzato con cementi e calcestruzzi sostenibili a basso impronta carbonica
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AUTORE: Roberto Cucitore, Italcementi S.p.A.

Vi è altresì un tipo di polvere che per natura procura risultati ammirevoli. Si forma nella regione di Baia, nei campi di municipi che si trovano intorno al monte Vesuvio. Esso mescolato a calce e pietrame non solo assicura solidità agli altri impianti, ma anche i moli quando sono costruiti in mare si solidificano sotto acqua. E sembra che ciò accada (…)1.

In poche righe Vitruvio descrive il calcestruzzo così come veniva concepito e realizzato dagli antichi romani. Qual è il senso e soprattutto il valore di questa citazione? Direi quello di invitarci ad una riflessione su una particolare declinazione del concetto di sostenibilità che troppo spesso viene sottovalutato se non dimenticato: la durabilità delle opere nel tempo. 

Costruire un’opera avendo cura di minimizzarne l’impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita è la buona prassi che si va affermando; pertanto, appare evidente che quanto maggiore è la durata del ciclo di vita dell’opera, tanto minore sarà il suo impatto sull’ambiente; infatti, sarà minore il numero di volte in cui questa opera dovrà essere ricostruita nei secoli.
Se è vero, quindi, che la sostenibilità deve avere basi solide, è altrettanto vero che deve essere a portata di mano. Il valore di un‘opera si misura anche dalla disponibilità locale dei materiali utilizzati per realizzarla, da una filiera corta e radicata sul territorio. Anche da questo punto di vista il calcestruzzo è un materiale che centra in pieno l’obiettivo.

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Costruzioni e sostenibilità. La misura dell’impatto ambientale delle costruzioni

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AUTORI: Claudio Failla – Professionista in Milano. Past President CTE – [email protected]

Alessandra Ronchetti – Segreteria Tecnica Assobeton. Consigliere CTE – [email protected]

INTRODUZIONE

L’Unione europea (UE) ha posto nei suoi obiettivi di diventare climaticamente neutrale entro il 2050. Questo traguardo è al centro del Green Deal europeo (Commissione europea 2019), in conformità con l’impegno dell’UE per l’azione globale per il clima ai sensi dell’Accordo di Parigi.

La transizione ecologica non è solo una sfida urgente per rispondere al cambiamento climatico, ma anche un’opportunità per rimodellare il sistema economico e industriale. Tutti i settori della società e dell’economia svolgeranno un ruolo, dal settore dell’energia all’industria, alla mobilità, all’agricoltura e anche il settore delle costruzioni dovrà svolgere un’importante funzione.

Il Seminario ha affrontato un argomento di fondamentale importanza per il futuro del settore edilizio: come valutare e promuovere la sostenibilità nelle pratiche costruttive. La necessità di affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche ci spinge a ripensare il modo in cui progettiamo, costruiamo e gestiamo gli edifici.

La sostenibilità nelle costruzioni va ben oltre la sola scelta dei materiali. È un approccio olistico che coinvolge l’intera filiera delle costruzioni, dalla fase di committenza e progettazione fino all’esecuzione e gestione degli edifici nel lungo termine: è necessario considerare tutti gli attori coinvolti.

Solo integrando le conoscenze e le competenze di tutta la filiera delle costruzioni potremo raggiungere l’obiettivo di realizzare costruzioni sostenibili che siano in armonia con l’ambiente, socialmente responsabili ed economicamente vantaggiose. La misura della sostenibilità è uno strumento indispensabile per valutare l’impatto ambientale e sociale di una costruzione durante il suo intero ciclo di vita. Pertanto, la quantificazione della sostenibilità attraverso indicatori e metodologie adeguate diventa un elemento essenziale per valutare l’impatto ambientale e sociale degli edifici.

La decisione di focalizzare il seminario che si è tenuto al Politecnico di Milano su “La misura dell’impatto ambientale delle costruzioni” nasce dalla volontà di dare un contributo per affrontare il tema della Sostenibilità delle Costruzioni in modo tecnicamente corretto mettendo a fuoco i diversi e complessi aspetti che caratterizzano questo argomento.

È noto come l’industria delle Costruzioni risulti una delle più impattanti dal punto di vista ambientale e che, per questo motivo, l’intero comparto, in termini letterali, non goda di “buona stampa”. “Concrete: the most destructive material on Earth” [1] è il titolo di un articolo di Jonathan Watts pubblicato su “The Guardian” che descrive i grandi rischi cui il nostro pianeta sta andando incontro con un sistema di sviluppo centrato sull’utilizzo del calcestruzzo, la materia più utilizzata al mondo dopo l’acqua. Watts rappresentata gli impatti legati alle emissioni di CO2 derivanti dalla produzione del cemento, dalla grande quantità d’acqua utilizzata e dalla presenza delle cave per l’estrazione del calcare. Anche la durabilità nel tempo, che è una delle caratteristiche principali del calcestruzzo, viene indicata come un aspetto negativo, in quanto, una volta effettuato un intervento sul territorio, questo rimane praticamente indelebile per l’eternità portando come esempio la bella cupola del Pantheon di Roma realizzata in conglomerato quasi 2.000 anni fa. Ma l’impatto più grave del cemento, secondo questo articolo, riguarda la distruzione delle infrastrutture naturali senza ripristinare le funzioni ecologiche da cui l’umanità dipende per la fertilizzazione, l’impollinazione, il controllo delle inondazioni, la produzione di ossigeno e la purificazione dell’acqua. In sostanza la critica negativa più profonda riguarda, più che l’uso del calcestruzzo come materiale da costruzione, il suo abuso e le casistiche riportate riguardano argomenti politico/economici più che tecnici.

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Il degrado del calcestruzzo e la valutazione della sicurezza di ponti: un approccio basato sulla apertura di fessura

Il lavoro oggetto di questa Technical News è stato presentato dall’autore in occasione della prima edizione del “Symposium on Concrete and Concrete Structures“, organizzato dal fib Italy YMG assieme alle associazioni CTE, aicap e fib, che si è tenuto il 15 Ottobre 2019 a Parma.

Durante il Symposium, questo lavoro è stato uno dei tre premiati con il riconoscimento “fib Italy YMG Award for best research advances in concrete and concrete structures”.

La pubblicazione originale è inclusa negli Atti del “1st fib Italy YMG Symposium on Concrete and Concrete Structures, Parma (2019)“, disponibili sul sito della fib International.

Sommario

Le opere infrastrutturali sono soggette a diversi tipi di degrado, che possono portare ad una progressiva perdita di prestazioni. Le difficoltà nell’identificare e quantificare la riduzione della capacità portante causano costi significativi associati ad ispezione, manutenzione, riparazione, consolidamento o decommissionamento di intere strutture. In casi estremi, il deterioramento ha portato al crollo di intere campate di ponti con conseguenze tragiche. La corrosione delle armature è spesso il tipo di deterioramento più critico nelle opere in calcestruzzo armato. Tra le sue conseguenze, la riduzione dell’aderenza delle barre e dell’interazione composita tra acciaio e calcestruzzo è uno dei fenomeni meno compresi scientificamente, e spesso il più deleterio per la capacità portante delle strutture. Questo aspetto è particolarmente critico in configurazioni dove le zone di ancoraggio delle armature sono soggette a particolari condizioni di confinamento, come nelle cosiddette ‘selle Gerber’. Tale tipo di giunto, caratterizzato da una riduzione dell’altezza di un elemento in corrispondenza degli appoggi, è molto diffuso in ponti e costruzioni prefabbricate. Nonostante i vantaggi costruttivi e progettuali, questi giunti presentano spesso problemi legati a disposizioni costruttive inadeguate, concentrazioni di sforzi, percolamento e infiltrazioni, con conseguente corrosione interna. La concomitanza di questi problemi rende le selle Gerber particolarmente critiche.

Nel presente lavoro, è stato studiato un nuovo approccio per la valutazione della resistenza residua di ponti in calcestruzzo in presenza di degrado. Tale approccio mette in relazione parametri visivi e misurabili sulla superficie esterna del calcestruzzo (apertura di fessura), processi di deterioramento locali nascosti all’interno della struttura (corrosione dell’armatura e degrado dell’aderenza acciaio-calcestruzzo) e le loro conseguenze globali (riduzione della capacità portante). I risultati di questo progetto di ricerca rappresentano un passo verso la valutazione della resistenza di opere esistenti basata sull’apertura di fessura, la chiave di volta per una nuova metodologia di gestione delle infrastrutture. Una teoria basata sul quadro fessurativo consente la traduzione di dati acquisiti con tecniche automatizzate di monitoraggio delle infrastrutture (e.g. droni) in parametri quantitativi di deterioramento. Queste informazioni possono a loro volta essere implementate in modelli di calcolo per ottenere stime più accurate della capacità resistente residua. Tale metodologia ha come obiettivo ultimo lo sviluppo di strategie avanzate di gestione delle risorse, in grado di ridurre i rischi per la sicurezza, i costi di manutenzione e l’impatto ambientale della rete infrastrutturale.

Biografia dell’autore

Tra il 2011 ed il 2017 lavora come Strutturista nella società di ingegneria Ove Arup & Partners ad Hong Kong e nel Regno Unito, specializzandosi nella progettazione di edifici alti. Consegue il PhD presso la University of Cambridge, discutendo nel 2020 una tesi sul degrado di ponti, sviluppata in collaborazione con Arup e Highways England. Rimane successivamente nello stesso ateneo come ricercatore associato, nell’ambito di un progetto di ricerca incentrato sulla sostenibilità ambientale di strutture in calcestruzzo innovative.

Bibliografia principale

Mak, M.W.T. and Lees, J.M. (Forthcoming) “Bond strength and confinement in reinforced concrete”.

Mak, M.W.T. and Lees, J.M. (2021) “Assessment of corrosion-induced bond deterioration in reinforced concrete: Towards a splitting crack-based approach”. Proceedings of the IABSE Congress – Resilient Technologies for Sustainable Infrastructure. 3-5 Feb 2021, 62-69. Online, Christchurch, New Zealand. https://doi.org/10.17863/CAM.58834

Mak, M.W.T., Sheasby M.P. and Lees, J.M. (2020) “Effects of anchorage deterioration on the shear behaviour of reinforced concrete half-joint beams”. Proceedings of the fib Symposium 2020, Concrete Structures for Resilient Society. 22-24 Nov 2020, 1786-1792. Online, Shanghai, China. https://doi.org/10.17863/CAM.58832

Anouna, J.A., Baratta, A., Convertino, L., Gast, L., Giustini, G., Grimaldi, P., Mak, M.W.T. and Mazzaglia, C. (2020) “Science, policy and the public in Italy 2019: Poster abstracts”. Cambridge Journal of Science & Policy, 1(2):137–141. University of Cambridge, UK. https://doi.org/10.17863/CAM.58569

Mak, M.W.T., Desnerck, P. and Lees, J.M. (2019) “Corrosion-induced cracking and bond strength in reinforced concrete”. Construction and Building Materials, 208:228-241. https://doi.org/10.1016/j.conbuildmat.2019.02.151

Mak, M.W.T. and Lees, J.M. (2019) “Bond degradation and reduced cover in concrete with transverse reinforcement”. Proceedings of the 1st fib Italy YMG Symposium on Concrete and Concrete Structures. 15 Oct 2019, 247-254. Parma, Italy. https://doi.org/10.17863/CAM.44540

Mak, M.W.T. and Lees, J.M. (2019) “Development of a novel bond test set-up for concrete with transverse reinforcement”. In Derkowski, W., Gwoździewicz, P., Hojdys, Ł., Krajewski, P., Pańtak, M. Editors, Proceedings of the fib Symposium 2019: Concrete – Innovations in Materials, Design and Structures. 27-29 May 2019, 560-567. Kraków, Poland. https://doi.org/10.17863/CAM.38091

Mak, M.W.T., Desnerck, P. and Lees, J.M. (2018) “Correlation between surface crack width and steel corrosion in reinforced concrete”. In Alexander, M.G., Beushausen, H., Dehn, F. and Moyo, P. Editors, MATEC Web of Conferences – 5th International Conference on Concrete Repair, Rehabilitation and Retrofitting (ICCRRR 2018). 19-21 Nov 2018, 199:04009. Cape Town, South Africa. EDP Sciences. https://doi.org/10.1051/matecconf/201819904009

Valutazione della risposta strutturale del rivestimento in calcestruzzo di tunnel soggetti ad incendio: un approccio tridimensionale

Il lavoro oggetto di questa Technical News è stato presentato dall’autore in occasione della prima edizione del “Symposium on Concrete and Concrete Structures“, organizzato dal fib Italy YMG assieme alle associazioni CTE, aicap e fib, che si è tenuto il 15 Ottobre 2019 a Parma.

Durante il Symposium, questo lavoro è stato uno dei tre premiati con il riconoscimento “fib Italy YMG Award for best research advances in concrete and concrete structures”.

La pubblicazione originale è inclusa negli Atti del “1st fib Italy YMG Symposium on Concrete and Concrete Structures, Parma (2019)“, disponibili sul sito della fib International.

Sommario

La valutazione della sicurezza strutturale delle gallerie stradali e ferroviarie soggette ad incendio è un tema di grande attualità, considerando sia l’elevato numero di incendi che si sono sviluppati nel corso degli ultimi decenni in Europa, sia gli effetti potenzialmente catastrofici che un incendio può arrecare non solo in termini di danni finanziari, ma anche di perdita di vite umane. D’altronde lo studio delle gallerie soggette al fuoco è un problema assai complesso, non solo per le peculiari caratteristiche dello sviluppo di un incendio in galleria, ma anche a causa dell’ampio numero di effetti che influiscono sul comportamento del sistema di rinforzo delle gallerie soggette alle alte temperature. 

In tale contesto, il lavoro scientifico presentato durante la prima edizione del “fib Italia YMG Symposium” rappresenta il primo passo nello sviluppo di un modello che mira ad analizzare il comportamento meccanico del rivestimento in calcestruzzo durante tutte le principali fasi di vita della galleria: dallo scavo, con l’installazione del rivestimento, fino al possibile sviluppo di un incendio in condizioni di servizio, tenendo debitamente in conto anche dell’interazione terreno-struttura. Se durante la fase transitoria della costruzione della galleria i criteri fondamentali di progetto riguardano infatti la razionalizzazione delle tecniche di scavo e la sicurezza dell’ambiente di lavoro vicino al fronte di scavo, nella fase finale, in cui l’esecuzione dell’opera si è conclusa, oltre alla sicurezza e alla robustezza, alle strutture viene richiesto un buon comportamento non solo nei confronti della durabilità, ma anche e soprattutto in termini di resistenza al fuoco. In questo lavoro tali problematiche vengono affrontate attraverso analisi 3D agli elementi finiti che impiegano un legame costitutivo opportunamente sviluppato e permettono quindi una realistica rappresentazione delle fasi di scavo e di realizzazione del rivestimento, nonché delle fasi di sviluppo e propagazione dell’incendio, tenendo debitamente in conto sia il degrado delle caratteristiche del materiale alle alte temperature che l’influenza delle deformazioni termiche, anche in relazione all’interazione esistente tra terreno e struttura di rinforzo.

Biografia dell’autore

Alice Sirico è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma. Dopo il diploma al liceo scientifico di Mantova, nel 2007 si iscrive al corso di Laurea in Ingegneria Civile dell’Università di Parma, dove consegue nell’ottobre 2010 la Laurea triennale, seguita poi nel marzo 2013 dalla Laurea Magistrale, conseguita con il massimo con dei voti, nel curriculum Strutturale. Dopo la Laurea, prosegue il suo percorso di specializzazione nella stessa Università, con il Dottorato in Ingegneria e Architettura (XXIX ciclo, Curriculum: Meccanica Strutturale). Ottiene il titolo di PhD nel 2017 presentando una dissertazione dal titolo: “Development of a nonlinear model for RC/FRC elements applied to the analysis of tunnel linings under fire conditions“. Dal 2017, prosegue la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma.

Sin dal dottorato, l’attività di ricerca ha riguardato principalmente la valutazione, mediante analisi numeriche non lineari, della risposta strutturale, fino a rottura, di elementi e strutture in cemento armato ordinario, rinforzati sia con armatura lenta che pre/post-tesa e/o fibre, considerando anche fenomeni particolarmente pericolosi per il c.a., quali ritiro, viscosità e fuoco. Recentemente i suoi interessi di ricerca si sono ampliati, includendo nuove aree di studio, quali lo sviluppo di materiali cementizi innovativi e sostenibili, attraverso attività sperimentale di caratterizzazione meccanica.

Bibliografia principale

Sirico A., Vecchi F., Sciancalepore C., Belletti B., Bernardi P., Malcevschi A., Milanese D. (2021). “Mechanical Properties of Concretes Containing Biochar and Recycled Plastic Aggregate”, fib Symposium 2021 “Concrete Structures: New Trends for Eco-Efficiency and Performance”, Lisbon, Portugal, 14-16 June 2021

Sirico A., Bernardi P., Michelini E., Cerioni R. (2021). “Effect of high temperatures on the behavior of concrete tunnel linings: a numerical study”, Italian Concrete Days Conference (AICAP/CTE Congress), Naples, Italy, 14-17 April 2021

Belletti B., Bernardi P., Fornoni P., Malcevschi A., Sirico A. (2021). “Development of sustainable cementitious materials by using biochar”, Italian Concrete Days Conference (AICAP/CTE Congress), Naples, Italy, 14-17 April 2021

Bernardi P., Cerioni R., Michelini E., Sirico A. (2020), “Transverse reinforcement optimization of a precast special roof element through an experimental and numerical procedure”, Engineering Structures, 203:109894; doi:10.1016/j.engstruct.2019.109894

Sirico A., Bernardi P., Belletti B., Malcevschi A., Dalcanale E., Domenichelli I., Fornoni P., Moretti, E.(2020), “Mechanical characterization of cement-based materials containing biochar from gasification”, Construction and Building Materials246:118490; doi:10.1016/j.conbuildmat.2020.118490

Bernardi P., Michelini E., Sirico A., Rainieri S., Corradi C. (2020), “Simulation methodology for the assessment of the structural safety of concrete tunnel linings based on CFD fire – FE thermo-mechanical analysis: a case study”, Engineering Structures, 225:111193; doi:10.1016/j.engstruct.2020.111193

Sirico A., Bernardi P., Belletti B., Malcevschi A., Restuccia L., Ferro G. A., Suarez-Riera D.(2020).“Biochar-based cement pastes and mortars with enhanced mechanical properties”, Frattura ed Integrità Strutturale, 14:297-316

Zanotto F., Sirico A., Vecchi F., Balbo A., Bernardi P., Belletti B., Malcevschi A., Grassi V., Merchiori S., Monticelli C. (2020). “Durability of reinforced concrete containing biochar”, Proceedings of fib CACRCS DAYS 2020 – Capacity Assessment of Corroded RC Structures, online, 1-4 December 2020, pp.65-72

Sirico A., Bernardi P., Cerioni R., Michelini E., (2019), “Evaluation of the response of concrete tunnel linings subjected to fire: a three-dimensional approach”, 1° Symposium on Concrete and Concrete Structures (fib Italy YMG), Parma, Italy, 15 October 2019, pp. 168–175

Belletti B., Bernardi B., Malcevschi A., Sirico A., (2019), “Experimental research on mechanical properties of biochar-added cementitious mortars”, fib Symposium 2019 “Concrete – Innovations in Materials, Design and Structures”, Krakov, Poland, 27-29 May 2019

Sirico A., Michelini E., Bernardi P., Cerioni R. (2017), “Simulation of the response of shrunk reinforced concrete elements subjected to short-term loading: a bi-dimensional numerical approach”, Engineering Fracture Mechanics, 174:64-79; doi:10.1016/j.engfracmech.2016.11.020

Bernardi P, Cerioni R, Michelini E, Sirico A. (2017), “NLFEA of tunnel lining under fire conditions”, 2nd International Fire Safety Symposium – IFireSS 2017, Naples, Italy, 7-9 June 2017

Bernardi P., Michelini E., Sirico A., Vantadori S., Zanichelli A. (2017), “Fracture toughness of fibre-reinforced concrete determined by means of numerical analysis”, Procedia Structural Integrity, 5:848-855

Bernardi P., Cerioni R., Michelini E., Sirico A. (2016), “Numerical modeling of the cracking behavior of RC and SFRC shear-critical beams”, Engineering Fracture Mechanics, 167:151-166; doi: 10.1016/j.engfracmech.2016.04.008

Bernardi P., Ferretti D., Michelini E., Sirico A. (2016), “Evaluation of crack width in RC ties through a numerical “range” model”, Procedia Structural Integrity, 2:2780-2787

Quali modelli di capacità adoperare per la valutazione della resistenza a taglio di pile da ponte a sezione cava esistenti?

Il lavoro oggetto di questa Technical News è stato presentato dall’autore in occasione della prima edizione del “Symposium on Concrete and Concrete Structures“, organizzato dal fib Italy YMG assieme alle associazioni CTE, aicap e fib, che si è tenuto il 15 Ottobre 2019 a Parma.

Durante il Symposium, questo lavoro è stato uno dei tre premiati con il riconoscimento “fib Italy YMG Award for best research advances in concrete and concrete structures”.

La pubblicazione originale è inclusa negli Atti del “1st fib Italy YMG Symposium on Concrete and Concrete Structures, Parma (2019)“, disponibili sul sito della fib International.

Sommario

La valutazione delle prestazioni sismiche dei ponti esistenti è oggi un aspetto di cruciale importanza per ambire ad ottenere comunità resilienti, in special modo in paesi, quali l’Italia, caratterizzati da notevole sismicità. La maggior parte dei viadotti italiani è stata realizzata mediante la tecnologia del cemento armato (c.a.) a cavallo tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso ed è pertanto generalmente caratterizzata da carenze strutturali che ne determinano un’elevata vulnerabilità. La capacità sismica di tali opere è fortemente correlata alle performance delle pile da ponte, le quali sono spesso caratterizzate da percentuali di armatura trasversale insufficienti e, quando soggette a terremoti di elevata intensità, possono pertanto essere interessate da rottura a taglio. Una delle soluzioni più adoperate per le pile da ponte è rappresentata dalla sezione trasversale cava (hollow) a forma rettangolare o circolare. Per questa tipologia di elementi, che presenta una serie di peculiarità della risposta meccanica, le principali normative tecniche e linee guida nazionali o internazionali, nonché la letteratura scientifica, non forniscono formulazioni specifiche validate su una sufficientemente ampia base di dati. Pertanto, attualmente, un professionista chiamato a determinare la valutazione della resistenza a taglio di pile da ponte a sezione cava applica formulazioni non calibrate e validate per tali elementi. In tale contesto, il lavoro scientifico presentato durante la prima edizione del fib Italia YMG Symposium, prova ad offrire una risposta alla domanda: “quali modelli di capacità adoperare per determinare la capacità a taglio di pile da ponte a sezione cava?”. A tal fine, innanzitutto viene presentata una revisione dello stato dell’arte in merito ai principali modelli di capacità presenti in letteratura e normative tecniche. Quindi, con riferimento ai dati sperimentali relativi a prove condotte su elementi a sezione cava rettangolare e circolare, opportunamente collezionati per essere rappresentativi di pile di ponti esistenti, viene valutata la capacità di previsione di diversi modelli analitici. Infine, vengono proposte due formulazioni semplificate e calibrate sui dati sperimentali raccolti, che possono essere semplicemente implementate dai professionisti ai fini di assessment o nuova progettazione.

Biografia dell’autore

Paolino Cassese è assegnista di ricerca presso l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione (ITC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Diplomato al liceo scientifico di Nola (NA), si iscrive alla facoltà di Ingegneria Civile dell’Università Federico II del capoluogo campano nel 2006, dove consegue la laurea in Ingegneria Strutturale e Geotecnica con il massimo dei voti nel 2013. Dopo la laurea, prosegue il suo percorso di specializzazione nella stessa università con il Dottorato in Ingegneria Strutturale, Geotecnica e Sismica (29° ciclo). Ottiene il titolo di PhD nel 2017 discutendo la tesi dal titolo “Seismic performance of existing hollow reinforced concrete bridge piers”. Dal 2017, prosegue la sua attività di ricerca dapprima presso il Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura di Napoli, e poi, dal 2018, presso la sede napoletana di ITC-CNR.

Impegnato, sin dal dottorato, principalmente nella valutazione della risposta di strutture in cemento armato, esistenti e di nuova progettazione, mediante attività sperimentali e numeriche sviluppate nell’ambito di numerosi progetti di ricerca, recentemente, si occupa anche dello studio del comportamento meccanico di elementi strutturali in materiale cementizio realizzati mediante stampa 3D e di sub-assemblaggi di muratura adobe, della digitalizzazione delle prestazioni di prodotti da costruzione, dello sviluppo di sensori smart per il monitoraggio strutturale.

Bibliografia principale

Cassese P., Fenu L., Asprone D., Occhiuzzi A., Parisi F., Experimental study on the in-plane response of adobe masonry wallets strengthened with textile reinforced matrix systems, 8th International Conference on Computational Methods in Structural Dynamics and Earthquake Engineering. Streamed from Athens, Greece, 28-30 June 2021.

Cassese P., Fenu L., Asprone D., Occhiuzzi A., Parisi F., Experimental in-plane lateral response of a full-scale adobe masonry wall with opening, 8th International Conference on Computational Methods in Structural Dynamics and Earthquake Engineering. Streamed from Athens, Greece, 28-30 June 2021.

Cassese P., Bilotta A., Bonati A., Occhiuzzi A., Cosenza E. Seismic Performances of Reinforced Concrete Sandwich Walls. Italian Concrete Days 2020, Naples, Italy – April 14th to 17th 2021.

Cassese P., Bilotta A., Bonati A., Occhiuzzi A., Cosenza E. Study on the shear capacity of cast-in-situ reinforced concrete sandwich walls. 17th World Conference on Earthquake Engineering, 17WCEE, Sendai, Japan – September 27th to October 2th 2021.

Cassese, P., De Risi, M. T., Verderame, G. M. (2020) Seismic Assessment of Existing Hollow Circular Reinforced Concrete Bridge Piers. Journal of Earthquake Engineering, 24(10), 1566-1601. (DOI: 10.1080/13632469.2018.1471430)

Cassese, P., Bonati, A., De Risi, M. T., Verderame, G. M., & Cosenza, E. Which capacity models for shear-critical reinforced concrete hollow piers? Proceedings of the 1° fib Italy YMG Symposium on Concrete and Concrete Structures, Oct 15, 2019, Università di Parma, Parma, Italy. (Vincitore del riconoscimento internazionale “fib Italy YMG Award for Best Research Advances in Concrete and Concrete Structures”)

Cassese P., Bonati A., De Risi M.T., Verderame G.M., Cosenza E., On the assessment of the shear strength of existing hollow circular reinforced concrete members, Proceedings of the 7th International Conference on Computational Methods in Structural Dynamics and Earthquake Engineering. Crete, Greece, 24-26 June 2019.

Cassese P., De Risi M.T., Verderame G.M. (2019) A modelling approach for existing shear-critical RC bridge piers with hollow rectangular cross section under lateral loads, Bulletin of Earthquake Engineering, 17(1): 237-270, https://doi.org/10.1007/s10518-018-0429-2

Cassese P., De Risi M.T., Verderame G.M. (2018) A degrading shear strength model for R. C. columns with hollow circular cross-section, International Journal of Civil Engineering, 1-19, (DOI: 10.1007/s40999-018-0381-1)

Cassese P. , Ricci P., Verderame G.M. (2017) Experimental study on the seismic performance of existing reinforced concrete bridge piers with hollow rectangular section. Engineering Structures, 144: 88-106(DOI:10.1016/j.engstruct.2017.04.047)

Cassese P., De Risi M.T., Verderame G.M., Capacity models for shear-critical RC bridge piers with hollow cross-section, Proceedings of the 6th International Conference on Computational Methods in Structural Dynamics and Earthquake Engineering, Rhodes Island, Greece, 15–17 June 2017.

Cassese P., De Risi M.T., Verderame G.M., Seismic behaviour of poorly detailed R.C. bridge piers with hollow cross-section, COMPDYN 2017 (paper ID 18615), Proceedings of the 6th International Conference on Computational Methods in Structural Dynamics and Earthquake Engineering, Rhodes Island, Greece, 15–17 June 2017.

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